Si dichiara che l'autore esclusivo del presente articolo è Michelusi Mattia. A quest'ultimo sono riservati tutti i diritti sull'opera quali l'adattamento totale o parziale, la diffusione e la riproduzione in qualsiasi mezzo in quanto frutto di ricerca e di elaborazioni personali.
La Nuova Zelanda ha conquistato il campionato del mondo inseguimento a squadre con un tempo di 3' 54" 088 battendo in finale la Gran Bretagna.
Il tempo è distante dal record del mondo ottenuto dalla Gran Bretagna durante le Olimpiadi di Londra 2012 (3' 51" 659), ma è importante considerare come la Nuova Zelanda in questi ultimi anni stia investendo molto in quelle che sono le discipline olimpiche ottenendo di anno in anno grandi miglioramenti. Basti pensare come nel campionato del mondo dell'anno scorso a Cali (COL) la Nuova Zelanda ha ottenuto il terzo posto con un tempo superiore di 4,9 secondi.
Ma andiamo a vedere meglio come è stata gestita questa prova nel velodromo di St Quentin-en-Yvelines in Francia.
In questo grafico sono messi a confronto i tempi al giro dei due quartetti (quartetto GB in blu, NZ in verde). La barre invece indicano il tempo di vantaggio (-) o di svantaggio (+) ogni giro della Nuova Zelanda rispetto la Gran Bretagna.
Dopo il primo giro (250 metri) il vantaggio della Nuova Zelanda è di 0,26 secondi. Segno evidente com
Per i primi 2000 metri la Nuova Zelanda rimane al comando guadagnando un vantaggio massimo di mezzo secondo al termine del secondo giro (500 metri). Dal terzo giro la Gran Bretagna inizia a riavvicinarsi alla Nuova Zelanda e solo dopo 9 giri la Gran Bretagna supera la Nuova Zelanda con un vantaggio di 6 centesimi.
Dopo 13 giri sia il quartetto della Nuova Zelanda che della Gran Bretagna perde un uomo rimanendo in 3.
Dopo 13 giri (3250metri) la Gran Bretagna è sempre in testa con un vantaggio di 0,38 secondi, ma da circa 2 giri la Nuova Zelanda sta recuperando terreno (0,13 secondi in 500metri).
Tra il 14º e 15º giro la Nuova Zelanda accelera in maniera importante effettuando 500 metri a 63,79km/h rispetto i 62,41km/h della Gran Bretagna.
Questa accelerazione ha permesso alla Nuova Zelanda di guadagnare ben 0,63 secondi in 500 metri portandosi al suono della campana con un vantaggio di 0,25 secondi
Sebbene stava rischiando di perdere il terzo uomo, negli ultimi 250metri la Nuova Zelanda riesce ancora a guadagnare terreno terminando la prova con un tempo di 3' 54" 088 e un vantaggio di 6 decimi rispetto alla Gran Bretagna.
Analizzando i tempi al km si può notare come la Gran Bretagna ha perso tutto nell'ultimo km, in particolare negli ultimi 750 metri (0,98 secondi in 3 giri). Questo dimostra ancora come nell'inseguimento a squadre gli ultimi 4 giri sono quelli che possono fare la differenza.
Anche la componente tecnica e l'affiatamento tra tutti i componenti della squadra è fondamentale. Notate infatti queste due fasi di gara:
A B
- A: dopo il 13º giro i due quartetti sono rimasti in 3. L'atleta della Nuova Zelanda che conduceva probabilmente non ne era a conoscenza ritardando così il rientro in scia dei propri compagni dopo la fase di cambio. Tutto questo comporta uno sforzo ulteriore da parte dell'atleta in ritardo. Per chiudere un buco di un metro in uno spazio di 50 metri a 63km/h (la velocità di crociera del quartetto durante quel giro), l'atleta in ritardo deve portarsi a 64,26km/h (1,26km/h in più rispetto la velocità dei propri compagni).
- B: durante l'ultimo giro il quartetto della Nuova Zelanda è riuscito ancora a incrementare il vantaggio rispetto la Gran Bretagna. Questa velocità ha rischiato di fare saltare il terzo uomo della Nuova Zelanda che negli ultimi 50-70 metri era in leggero ritardo. Questo apparentemente leggero distacco può compromettere il risultato dell'intera prova in quanto il tempo finale viene preso sul terzo uomo della squadra. A 61km/h (la velocità di crociera del quartetto della Nuova Zelanda durante l'ultimo giro) un metro di distacco comporta un ritardo di 6 centesimi di secondo.
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Si dichiara che l'autore esclusivo del presente articolo è Michelusi Mattia. A quest'ultimo sono riservati tutti i diritti sull'opera quali l'adattamento totale o parziale, la diffusione e la riproduzione in qualsiasi mezzo in quanto frutto di ricerca e di elaborazioni personali.
Mattia Michelusi
Email: mattia.michelusi@gmail.com
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